Chiesa e Comunità
La speranza sui confini del dolore


29 novembre 2022

Il fango di Ischia non ha ancora restituito i corpi di quattro delle vittime della frana che ha devastato l’isola e la comunità che la abita. E intanto la solidarietà che subito ha aperto le mani e il cuore per prestare soccorso continua a manifestarsi attraverso la presenza di volontari e operatori che affiancano gli uomini della Protezione civile nell’assistenza a chi ha perso tutto, mentre sarà più difficile da accompagnare il dolore delle famiglie che piangono la morte dei propri cari. La prima pagina di Chiesa e comunità di martedì 29 novembre torna ad aprire i microfoni su quanto accade nell’isola e lo fa attraverso le parole di don Gioacchino Castaldi, direttore della Caritas di Ischia che racconta ad Alessandra Giacomucci in studio la ferita, il dolore e l’impegno solidale che segnano questo tempo della vita della popolazione dell’isola.
Altro confine dolente è senza dubbio quello della guerra in Ucraina. La situazione per la popolazione civile continua a essere difficilissima con l’inverno ormai arrivato e le infrastrutture che garantiscono elettricità e gas compromesse dai bombardamenti russi. Dal Donbass arriva la testimonianza di Serhiy Bamich, giovane studente di medicina avviato a diventare sacerdote e che ora opera in un ospedale da campo sul fronte e da qui rilegge la lettera che il Papa nei giorni scorsi ha inviato al popolo ucraino.
Intanto non si fermano i movimenti di popoli in cerca di vita fuori dalla loro patria a causa di guerra, violenza, situazioni climatiche che impediscono la sopravvivenza. Dopo il Mediterraneo e Ventimiglia, i microfoni di Chiesa e comunità si aprono sulla rotta balcanica. Daniele Bombardi, responsabile per Caritas italiana dei progetti sulla frontiera orientale d’Europa, racconta la situazione e il costante impegno a garantire un accompagnamento di queste persone che sia dignitoso e metta al sicuro coloro che vivono situazioni di maggiore fragilità.