Pomeriggio inblu, ospiti e temi: dal 25 al 29 maggio

Dalle ore 15.07

Lunedì 25 maggio

Cris LaTorre/Cristiano Cremonini sul progetto “Dalla Finestra di Lucio” progetto artistico, patrocinato da Cna Bologna (che ne ha curato anche la comunicazione), promosso dal network civico “Bologna Città della Musica UNESCO” e dal portale dell’Assessorato alla Cultura della Regione “Emilia-Romagna Creativa”.
Si tratta di una canzone e di un video realizzati a Bologna, che si ispirano ad una lettera di commiato dal mondo del grande cantautore Lucio Dalla, pubblicata nel libro “Lucio Dalla – L’uomo degli specchi” (Ed. Minerva):

Martedì 26 maggio:

Eugenio Finardi su “MILANO CHIAMA”. Il lungo periodo di pausa forzata ha costretto anche Eugenio Finardi a confrontarsi con l’emergenza dovuta alla pandemia mondiale da Covid-19. Il risultato è un brano carico di energia, permeato da un mix di poesia, rabbia e ironia, nello stile che ha reso celebre il primo vero cantautore indie del nostro Paese.
Un inno alla coalizione, al diritto alla dignità e al calore umano. Oltre che un implicito invito a cambiare qualcosa prima che sia troppo tardi.

Mercoledì 27 maggio:

Mauro Munafò sul libro FakeNews
il 28 maggio esce Fake News. A chi servono e come difendersi, testi di Mauro Munafò e immagini di Marta Pantaleo. Si tratta di una guida, rivolta a giovani e adulti, che spiega e ricostruisce i fenomeni più preoccupanti di internet e la loro proliferazione attraverso i social. Mauro è giornalista de l’Espresso. Si occupa, ormai da anni, dell’uso malsano dei social e del web e delle sue ripercussioni sulla società reale.

Giovedì 28 maggio:

Mariella Nava racconta: “Povero Dio è una canzone che ha dovuto attendere il suo tempo per venire alla luce. Risultava difficile trovare spazio con quella parola, tanto forte da essere ingombrante. Dio, è una parola che torna, ma che mette sempre un po’ soggezione. È scomoda. Ci mette a nudo. E quante volte è stata usata a sproposito, travisandone completamente il senso. C’è un comandamento che dice di non nominarlo invano eppure sembra essere più lì, nei posti e nelle rappresentazioni sbagliate, che nelle preghiere. Dio, che per me è quello Cristiano, ma che per qualcun altro è qualsiasi appiglio per farcela, per ritrovarsi, è quell’energia nuova da prendere, quella Fiducia intima necessaria per non sentirci soli e più miseri”.