Attentato a Dacca: 9 italiani uccisi. Papa Francesco: strage è offesa a Dio e all’umanità

DaccaAttentato a Dacca. Venerdì sera un gruppo di uomini armati hanno preso in ostaggio alcuni stranieri, tra cui italiani e giapponesi. Si trovavano in un ristorante nel quartiere diplomatico della città del  Bangladesh, l’Holey Artisan Bakery. Un portavoce dell’esercito del Bangladesh ha detto che l’attacco si è concluso dopo un’operazione militare: 13 ostaggi tra cui 4 stranieri sono stati liberati, ma almeno 20 persone sono state uccise. Il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni ha detto che i morti italiani accertati sono nove.
“Sono nove le vittime italiane accertate finora” ha detto il ministro Gentiloni nel primo pomeriggio di sabato 2 luglio al termine delle operazioni di identificazione delle vittime. Il primo nome circolato è quello di Cristian Rossi, 47 anni, imprenditoreNadia Benedetti, imprenditrice tessile, di Viterbo; Marco Tondat, imprenditore tessile, di Cordovado (Pordenone); Adele Puglisi, imprenditrice, della provincia di Catania; Claudia D’Antona, di Torino; Simona Monte, di 33 anni, di Magliano Sabina (Rieti). Tra le vittime anche Vincenzo D’Allestro, Maria Rivoli e Claudio Cappelli.

 

PapaPapa Francesco

Papa Francesco condanna il massacro a Dacca. Lo fa attraverso un messaggio inviato dal Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin: “Profondamente addolorati per l’insensata violenza perpetrata ai danni di vittime innocenti a Dacca, il Santo Padre Francesco esprime sentite condoglianze e condanna gli atti di barbarie come le offese contro Dio e l’umanità”. Il Pontefice, “nel raccomandare i morti alla misericordia di Dio, dà la certezza delle sue preghiere per le famiglie in lutto e per i feriti”.

 

 

MattarellaIl Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

“Siamo tutti molto angosciati da questo ennesimo atto di barbarie, sperando che si concluda senza vittime” è stato il primo commento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sospeso la sua visita di Stato in Messico per rientrare a Roma.


renzi

 

 

Il Presidente del consiglio Matteo Renzi

Alle 12.30 il Presidente del consiglio Matteo Renzi ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Abbiamo seguito tutta la notte gli eventi sperando in esiti diversi. Ora un velivolo della Presidenza è in volo” verso Dacca. “Anche se ci sono 8.000 chilometri tra la Tunisia e il Bangladesh la scia di sangue è la stessa.Vogliono strapparci la quotidianità della vita“, ma dobbiamo ribadire il valore delle libertà, “i nostri valori sono più forti delle loro follie”, ha detto ricordando quando ha accolto in Italia i famigliari delle vittime della strage del Bardo (l’attentato al museo di Tunisi del 18 marzo in cui morirono 22 persone, tra le quali 4 italiani) e i genitori di Valeria Soresin (unica vittima italiana della strage del Bataclan a Parigi, dello scorso 13 novembre costata la vita a 93 persone). “Davanti alla tragedia dell’estremismo radicale, credo sia il momento in cuil’Italia unita dia un messaggio di dolore e compassione. Piangiamo lacrime di solidarietà e cordoglio, ma è anche il momento di lanciare un messaggio di determinazione: l’Italia non arretra davanti alla folliadi chi vuole disintegrare la vita quotidiana, siamo colpiti ma non piegati“, ha aggiunto Renzi, che si è congedato con un “Viva l’Italia”.

 

Ascolta i servizi di inBlu Radio

Papa Francesco:”La strage è un’offesa contro Dio e l’umanità”. L’intervista di Rita Salerno a Fratel Beninati (ASCOLTA)

Attentato Dacca, padre Cagnasso (PIME):”Prese di mira le minoranze etniche”. L’intervista di Francesca Lozito (ASCOLTA)

 

DRozarioA seguire in tv le fasi della trattativa con i terroristi e poi del blitz delle forze speciali all’“Holey Artisan Bakery” anche l’arcivescovo di Dacca, monsignor Patrick D’Rozario, che in una dichiarazione resa all’Agenzia Sir ha parlato di “intero Paese sotto shock. Mentre seguivo le notizie in tv pregavo per coloro che erano stati sequestrati nel locale. Siamo scioccati perché è la prima volta che un fatto simile, estraneo alla nostra cultura, accade nella storia del  Paese”. Il presule ha espresso la sua vicinanza e preghiera alle vittime e ai loro familiari e ha esortato i leader del Paese ad “adottare ogni misura possibile a loro disposizione per proteggere tutte le persone senza distinzione di nazionalità, casta e credo”.

“Tutto il Paese e l’intera Chiesa in Bangladesh sono scioccati da quanto è accaduto al Holey Artisan Bakery la scorsa notte. È la prima volta che un fatto del genere accade nella storia del nostro Paese ed è del tutto estraneo alla nostra cultura. Mentre seguivo le notizie in Tv pregavo per coloro che erano stati sequestrati all’interno del locale. Con molto dolore, questa mattina, ho appreso che complessivamente 20 ostaggi, tra cui nove cittadini italiani sono stati uccisi. Ai loro congiunti va il mio sentito cordoglio. Dio conceda la pace eterna per i defunti”. È la testimonianza resa al Sir da monsignor Patrick D’Rozario, arcivescovo di Dacca, sulla strage di ieri sera nella capitale del Bangladesh. “La gente del nostro Paese – racconta il presule – è molto preoccupata poiché è la prima volta che un fatto di tale portata e di questa natura accade nella capitale del Paese e all’interno del quartiere diplomatico. Tutto ciò va ben al di là di quel che si poteva immaginare. Ma siamo sicuri che il terrorismo alimenta il terrorismo. La sua radice deve essere affrontata con onestà, sincerità e coraggio”. “Noi cristiani – aggiunge mons. D’Rozario – preghiamo per i leader del Paese in questo momento critico affinché assumano tutte le misure possibili a loro disposizione per proteggere tutte le persone senza distinzione di nazionalità, casta e credo da ogni altro fatto tragico come questo. Preghiamo anche per la conversione della mente e del cuore di tutti coloro che progettano tali attività disumane. Offriamo a Dio nella preghiera il grido del popolo e dell’umanità che soffre”.