Garante detenuti a InBlu Radio: “Pacchia? Salvini inconsapevole delle parole. Edilizia penitenziaria non è vero problema”

PIAZZA INBLU

Migranti, Garante detenuti: “Pacchia ? Salvini inconsapevole delle parole”
Mauro Palma a InBlu Radio: “Costruire culture di negazione dell’altra persona è una grave responsabilità. Istituzioni sono costruttori culturali. Interlocuzione con ministro Interno molto diversa da quella con il ministro Giustizia”

intervista di Chiara Placenti:

Roma 18 giugno 2018. “Negli ultimi giorni sono molto duro sulla non consapevolezza di come il linguaggio determini le culture diffuse. Non si può parlare di pacchia rispetto a persone che soffrono venendo in mare. E non si può dire che queste sono solo battute soprattutto quando provengono da istituzioni perchè queste diventano costruttori culturali”. Lo ha detto il Garante dei detenuti, Mauro Palma, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.

“E la responsabilità – ha aggiunto Palma – di costruire culture di negazione dell’umanità dell’altra persona è una responsabilità molto grave. Su questo l’interlocuzione che ho con il ministro dell’Interno è molto diversa da quella con il ministro della Giustizia”.

Carceri, Garante: “Bonafede ? Vero problema non è edilizia ma numero detenuti”
Mauro Palma a InBlu Radio: “Riservare carcere a chi veramente deve essere detenuto. 5800 persone detenute con pena inferiore a un anno, era meglio lavoro socialmente utile. Servono pene alternative alla reclusione. Con il ministro dialogo positivo”

“Il tema dell’ edilizia penitenziaria, ripreso dal ministro Bonafede, è tra quegli elementi che non riescono a risolvere niente. È sempre una questione sollevata da ministri di nuova nomina ma poi le procedure e i tempi sono lunghissimi. Per me il problema vero è quello di riservare il carcere a chi realmente deve essere detenuto”. Lo ha detto il Garante dei detenuti, Mauro Palma.
“Circa 5800 persone in carcere – ha proseguito Palma – hanno avuto una pena inferiore ad un anno. Mi domando se per queste persone non fosse stato più utile trovare pene alternative come il lavoro socialmente utile”.
“C’è grande attesa – ha ribadito Palma – all’interno del mondo delle carceri. E’ stato un anno in cui si è molto parlato di provvedimenti che avrebbero rivisto radicalmente l’ordinamento penitenziario. È un mondo che attende questo risultato ma che al momento non c’è stato. Anzi il ministro Bonafede pur avendo detto di voler intervenire ha detto di volerlo fare con una prospettiva molto diversa da quella di cui si era discusso in questi anni. Nel frattempo la situazione carceraria è aumentata dal punto di vista numerico anche se non con quella rapidità che aveva avuto in passato. Ma si è comunque allargata la differenza tra numeri di posti disponibili e persone presenti”.
“Una cosa di positivo – ha concluso Palma – devo dare atto al ministro Bonafede: il fatto di aver avviato con me un dialogo positivo. Il problema è se si ha una visione in cui la pena è solo il carcere o se come scrive la Costituzione si possono trovare pene, al plurale, alternative con la possibilità di prevedere un insieme di sanzioni diverse da calibrare sulla specificità e gravità del reato commesso”.