In Centrafrica non c’è una guerra di religioni: lo dice il vicario di Bangui don Mathieu Bondobo all’indomani dell’attacco alla cattedrale di Alindao

17 novembre 2018

Sono otre 40 i morti e anche due sacerdoti sono stati uccisi nell’attacco alla cattedrale di Alindao dove avevano trovato riparo persone costretta a lasciare le proprie case per gli scontri in atto nella regione. Di questo ha parlato al microfono di Giorgia Bresciani don Mathieu Bondobo vicario generale dell’Arcidiocesi di Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, dove il Papa tre anni fa ha aperto la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia.
Nella pagina centrale di Ecclesia, condotta da Alessandra Giacomucci, hanno trovato spazio alcune delle iniziative messe in campo per la seconda Giornata Mondiale dei Poveri. Nel centro di Roma, grazie all’iniziativa di don Pietro Sigurani, rettore della Basilica di Sant’Eustachio, nel cuore della Capitale, 150 persone povere potranno sedersi a tavola in uno dei ristoranti del centro che hanno deciso di aprire le loro porte a questa iniziativa, e ordinare quello che vorranno. Un modo per restituire dignità, come anche i servizi che verranno offerti dalla casa della Misericordia, inaugurata domenica, con locali dove si potrà prendere un caffè e un dolce, leggere il giornale, lavare i propri abiti, utilizzare il pc per parlare con i propri cari lontani o per cercare lavoro, e per le donne sarà anche possibile truccarsi.
Di quanto messo in campo nella diocesi sarda di Alghero Bosa parla il direttore della Caritas Franco Deiana, che racconta l’impegno educativo con i bambini, la raccolta straordinaria di alimenti e il pranzo con i poveri della domenica all’interno di un impegno costante su questo fronte e di un contesto dove la mancanza di lavoro costituisce un dramma crescente.
Nella pagina conclusiva di Ecclesia, l’attività del Papa che in mattinata ha ricevuto il Movimento apostolico ciechi e ha parlato nell’ambito del conferimento del Premio Ratzinger assegnato quest’anno alla teologa Marianne Schlosser e all’architetto Mario Botta.