Trivelle, Bellanova: “Di Maio poteva bloccare tutto. Aziende chiederanno risarcimenti milionari”

piazza inblu

L’ex viceministro allo Sviluppo Economico a InBlu Radio: “E’ irresponsabile. Bastava fare un decreto in cui non si autorizzavano le prospezioni”

intervista di Chiara Placenti:

Roma, 8 gennaio 2019. “Di Maio poteva autorizzare o bloccare tutto con un decreto e le aziende non avrebbero avuto nulla da eccepire. Adesso nel momento in cui dicono di voler bloccare le autorizzazioni precedentemente date espongono lo Stato a dover dare risarcimenti milionari. È irresponsabile dire adesso di voler bloccare le autorizzazioni, bisognava farlo prima”. Lo ha detto l’ex viceministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei, in merito alle trivellazioni nello Ionio.
“Se Di Maio – ha aggiunto Bellanova – avesse davvero avuto a cuore quello che diceva in campagna elettore cioè di bloccare le prospezioni nel mare Adriatico avrebbe dovuto semplicemente presentare un decreto per dire che in Italia non è consentito fare prospezioni con la tecnica dell’ Air gun. È l’unica tecnica, dicono gli scienziati, nella disponibilità delle aziende che devono fare queste prospezioni. Siccome Di Maio questo decreto non lo ha fatto è inqualificabile quando scarica la colpa sui dirigenti e i funzionari del ministero dello Sviluppo economico. Dato che Di Maio non ha cambiato le norme ha la responsabilità politica e amministrativa di aver autorizzato la prospezione del mar Ionio”.
“Governare – ha sottolineato Bellanova – non è stare seduti su poltrone comode ma una grande responsabilità per chi ha idea di che cosa è lo Stato. Persone come gli attuali governanti hanno solo comodità dal governo perché scaricano su gli altri. Non si assumono mai la responsabilità dell’azione di governo. Questa vicenda dice che il ‘re è nudo’. Hanno detto una cosa in campagna elettorale e ne hanno fatto un’altra esattamente contraria. Bastava un semplice decreto in cui si doveva scrivere che il governo italiano non autorizza le prospezioni con la tecnica dell’ Air gun nel nostro mare. Questo non lo hanno fatto e hanno autorizzato le imprese che ora sono legittimamente ad agire, probabilmente stanno già spostando le navi nel mar Adriatico per andare a fare queste prospezioni”.