Arte, pensieri e parole – Il romanzo della pittura

12 maggio 2019

12 maggio 2019 – “LE TRE VIE DELLA PITTURA”. Il romanzo della pittura. Nella scorsa puntata abbiamo iniziato a sfogliare e approfondire “Le tre vie della pittura” (Mondadori Electa, 2012), in cui il professor Flavio Caroli identifica in luce, anima e romanzo le linee portanti dell’arte occidentale. Ci occupiamo oggi, nello specifico, della terza via, quella dedicata alla pittura come socialità, narrazione ed espressione del mondo inteso come “scena sociale”, in un’epoca in cui l’attenzione dell’artista si rivolge proprio all’affascinante intreccio delle relazioni umane e si assiste alla nascita del “personaggio”. Il Settecento, figurativamente parlando, è il secolo delle classi meno abbienti e delle donne, soggetti che fino a quel momento non erano stati quasi mai rappresentati. Ed eccoli ora, appesi nei palazzi dell’aristocrazia, dalle tele di Giuseppe Maria Crespi, del Pitocchetto e di Fragonard, fino ad arrivare a Degas, Grotz e Fussli. Prosegue anche oggi la visita a “IL MUSEO DEI CAPRICCI” (Mondadori Electa, 2016), con la stanza n.9, dedicata al cibo, elemento primario fra i primari, che solo nel ‘500 diventa soggetto delle arti figurative, identificandosi inizialmente con i pasti di una classe fieramente popolare. Laura Valente, infine, legge una pagina tratta da “L’isola del tesoro” di Stevenson.