Ecclesia – Alluvione, salute mentale, carcere: dentro le pieghe di ogni fragilità

30 novembre 2020

Uomini e mezzi sono al lavoro per liberare il centro di Bitti nel nuorese dai detriti conseguenza del devastante alluvione che ha colpito il nuorese nel fine settimana causando la morte di tre persone oltre a danni che ancora non è possibile calcolare. E’ dedicata a questo la prima pagina di Ecclesia di lunedì 30 novembre. Alessandra Giacomucci in studio ha raggiunto in Sardegna suor Pierina Careddu direttore della Caritas di Nuoro, che racconta la fatica e la speranza, la solidarietà e la fede, l’impegno e la denuncia a fronte di questa nuova tragedia che ha sconvolto questa popolazione ferita per i bisogni della quale il vescovo monsignor Antonio Mura ha avviato una sottoscrizione.
Le ferite della terra e le ferite dell’uomo, anche quelle meno visibili, quelle che stanno dentro le relazioni e che segnano un equilibrio sempre fragile che il Covid e le misure messe in atto per frenare il contagio hanno messo a rischio nelle persone più in difficoltà, ma in tutti e nei diversi ambiti della vita ordinaria. Al benessere mentale e relazionale la Cei ha dedicato un percorso e una giornata di confronto per avviare analisi e ipotizzare modi concreti di farsi accanto e accompagnare come racconta il direttore dell’ufficio per la pastorale della salute della Conferenza episcopale italiana don Massimo Angelelli.
E poi il carcere, altro luogo che racconta la frattura nelle relazioni dentro la società. Il sovraffollamento cronico ha costituito un elemento di particolare criticità a fronte della pandemia. Per questo la Caritas Ambrosiana ha potenziato un’esperienza di accoglienza fuori dagli istituti di pena per trenta detenuti le cui condizioni di salute richiedevano una particolare cautela ma che non avevano un luogo in cui poter vivere continuando a scontare la pena. A parlarne Ileana Montagnini, dell’area cercare di Caritas di Milano.