Toto Riina: Continua a suscitare polemiche la decisione della Cassazione

La reazione dei parenti delle vittime al parere della Cassazione, secondo la quale Totò Riina può godere degli arresti domiciliari o di un differimento della pena a causa del suo stato di salute. Il Capo di Cosa Nostra, al 41 bis nel carcere di Parma, condannato a 17 ergastoli, è tra i mandanti dell’omicidio di Pio La Torre, politico e sindacalista ucciso dalla mafia nel 1982. Il figlio, Franco La Torre, commenta al microfono di Federica Margaritora l’ipotesi di scarcerazione: “Riina è ancora attivo e pericoloso. Io non ho rancore nei suoi confronti. Mi fa pena, è una persona che ha calpestato i diritti umani per inseguire il potere e il denaro accumulato illecitamente. E’ un miserabile”. Sentiamo l’intervista

Continua a suscitare polemiche la possibile scarcerazione di Toto Riina dopo la sentenza della Cassazione che ricorda il diritto a morire dignitosamente anche per il boss di Cosa Nostra. Il capo dell’organizzazione mafiosa ha due neoplasie e numerosi disturbi collegati. I giudici hanno risposto all’appello dell’avvocato di Riina a cui era stata respinta dal tribunale di Bologna la richiesta di differire la pena. L’opinione di don Raffaele Grimaldi, ispettore dei cappellani d’Italia

Dibattito acceso sul caso Riina. dopo che la Cassazione ha sancito che il diritto a morire dignitosamente va assicurato ad ogni detenuto, ora il Tribunale di Sorveglianza di Bologna dovrà riesaminare la richiesta di scarcerazione per gravi motivi di salute avanzata dal legale del boss di Cosa Nostra. “La Mafia è vile e senza dignità. Lo Stato no. La miglior risposta, la vittoria sul pensiero mafioso, è che legge e Stato rispondano con umanità e tutela della dignità”. Lo ha detto al Buongiorno InBlu Claudio Fava Vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia. Il padre Giuseppe, giornalista  e scrittore, fu ucciso dalla mafia il 5 gennaio del 1984 a Catania.

Sul caso Riina al Buongiorno InBlu anche la riflessione di Don Tonino Palmese Referente di Libera per la Campania