Rider, il tavolo punta al contratto collettivo. No subordinato

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3 luglio 2018. Un contratto che riconosca ai rider tutele e salario minimo. A questo mira il tavolo di trattativa aperto dal ministro del Lavoro Di Maio, con i rappresentanti dei ciclo-fattorini e delle aziende dei pasti a domicilio. La via è quella della concertazione, con l’auspicio di raggiungere un accordo tra le parti. Qualora non si trovasse una soluzione, la strada da percorrere tornerà ad essere quella della norma, da inserire nel decreto dignità, nell’arco dei 60 giorni di tempo previsti per la sua conversione in legge. L’obiettivo per Di Maio è di arrivare ad un compenso minimo orario, e ad una assicurazione Inps e Inail. Ma i rider vogliono che il loro lavoro sia considerato subordinato. Secondo Salvatore Corizzo, legale del sindacato dei ciclo-fattorini, il governo ha fatto un passo indietro.

Il servizio di Marino Galdiero