Marchionne, vescovo emerito Melfi: “Da emigrato sapeva il valore del lavoro”

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Mons. Todisco a InBlu Radio: “Per lui tutte le persone erano degne di rispetto e attenzione”

intervista di Rita Salerno:

Roma, 25 luglio 2018. “Mi ha colpito la semplicità di un dirigente affermato in tutto il mondo. Era figlio di emigrati in Canada. Un lavoratore che non si è mai montato la testa”. Così il vescovo emerito di Melfi, mons. Gianfranco Todisco, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio della Cei, ha ricordato Sergio Marchionne.
“Quella maglia – ha proseguito mons. Todisco – che gli vidi indossare non era di circostanza perché era la stessa che spesso indossava in altre manifestazioni pubbliche”.
“Era un uomo che non si dava arie – ha aggiunto mons. Todisco – lui figlio di emigrati sapeva che per un operaio non lavorare era una tragedia personale e famigliare. E il fatto che lui abbia fatto in modo che l’azienda restasse a Melfi fa capire quanto ritenesse importante il lavoro per tante famiglie”.
“Marchionne – ha concluso mons. Todisco – nelle sue visite in fabbrica ha permesso a tante persone di avvicinarsi, avrà stretto migliaia di mani dei suoi operai. Questa cosa mi ha sempre colpito. Aveva la capacità di stare vicino a tutti, non solo alle persone importanti. Per lui tutte le persone erano uguali, degne di rispetto e attenzione”.