Monsignor Oscar Romero, martire della giustizia e dei poveri

In Salvador monsignor Romero è santo da sempre. Domenica 13 ottobre, nel percorso che il Sinodo dedicato ai giovani sta vivendo, è fissata la canonizzazione del vescovo salvadoregno ucciso il 24 marzo del 1980 mentre celebrava la messa. Un omicidio legate al suo impegno di verità e di giustizia accanto ai poveri del Paese. “Su questo altare – si legge nella piccola Chiesa dove è stato ucciso – monsignor Oscar Romero ha offerto la sua vita per il suo popolo”.

“Vogliamo perdonare ma desideriamo che la verità e la giustizia siano presenti” così il cardinal Gregorio Rosa Chavez, vescovo ausiliare di San Salvador a proposito dell’omicidio di monsignor Romero di cui ancora non si conosce ancora l’assassino. Intervista di Marino Galdiero

Adolfo Maria Perez Esquivel, pacifista argentino, vincitore del premio nobel per la pace nel 1980, ci racconta i suoi rapporti con monsignor Romero e della sua importanza per tutta l’America Latina. L’intervista di Marino Galdiero

E’ un Paese ancora non pacificato il Salvador che vive la canonizzazione di monsignor Romero. Il giornalista Alver Metalli, al microfono di Alessandra Giacomucci, racconta la realtà salvadoregna e i luoghi in cui è vissuto ed è morto il vescovo martire.

E’ un santo scomodo, monsignor Romero, perché richiama la Chiesa alla conversione e all’opzione preferenziale per i poveri, secondo lo storico Roberto Morozzo della Rocca, autore della biografia ufficiale del vescovo salvadoregno, che racconta ad Alessandra Giacomucci cosa significhi la sua canonizzazione.