Don Maurizio Patriciello: basta con i roghi tossici. E a Magenta si lavora per l’incontro e il dialogo

19 novembre 2018

Nel giorno in cui il governo a Caserta firma il protocollo di intesa sulla Terra dei fuochi, in Ecclesia Alessandra Giacomucci ha interpellato don Maurizio Patriciello, parroco a Caivano, da sempre in prima linea nella denuncia della difficilissima situazione che si vive nel territorio. Don Maurizio spiega la complessità della situazione, precisa la sua preoccupazione in ordine alla possibilità che si pensi che la soluzione siano gli inceneritori e rilancia la necessità di un intervento complessivo che parta dal contrasto alle produzioni industriali in nero che alimentano il traffico di rifiuti e preveda anche gli impianti di smaltimento di rifiuti speciali.

Nella seconda pagina di Ecclesia don Giuseppe Marinoni, prevosto della comunità pastorale di Magenta racconta il percorso di dialogo avviato con la comunità musulmana. Un percorso che nasce dal rifiuto dell’amministrazione comunale di permettere l’utilizzo di una tensostruttura alla comunità islamica per la preghiera. Divieto che poi ha riguardato anche la comunità cattolica per la messa di San Rocco, tradizionalmente ospitata proprio in quello spazio. Dalla riflessione su questi fatti, è nata l’esigenza di aprire strade nuove. E la lettera alla città, resa nota in occasione della festa di San Martino, patrono di Magenta, e realizzata in condivisione con un gruppo rappresentativo di tutte le parrocchie del territorio, propone un cammino di pace dei popoli per le strade della città, nel desiderio di trovare anche il modo di pregare insieme. Don Giuseppe non entra nel dibattito politico, che la sua proposta ha nuovamente acceso, ma ribadisce la necessità di vivere l’incontro come possibilità di bene per vivere, tutti, in una società più pacifica.