Venezuela, Guaidó chiama il popolo in piazza

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28 gennaio 2019 Due manifestazioni ancora in Venezuela, con l’intenzione dichiarata, da parte del presidente autoproclamato Juan Gauidó, di chiedere alle forze armate di mettersi dalla parte del popolo. Il 35enne deputato della destra, capo del parlamento, con gli appuntamenti del 30 gennaio e del 2 febbraio vuole mettere sotto pressione a Maduro. Infatti il 3 febbraio scade l’ultimatum che sei paesi europei (Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Portogallo e Paesi Bassi) hanno inviato al presidente in carica erede di Chavez, con un aut aut: elezioni libere, altrimenti riconoscono Juan Guaidó. L’Unione europea è sulla stessa linea. Sinora Maduro ha detto no, nel corso del week-end ha ripetuto che nessuno può darci l’ultimatum. Il ruolo dell’esercito è decisivo per la risoluzione della crisi. I generali ufficialmente sostengono ancora il presidente in carica. Guaidó ha fatto votare una legge che offre l’amnistia ai funzionari e ai militari che accettano di sostenerlo. La settima passata di mobilitazioni ha provocato 29 morti e più di 350 arresti.