Torino, mons. Nosiglia: “Queste tragedie sono nostra vergogna. Situazione imperdonabile e dolorosa”

INTERVISTA A INBLU2000

Ascolta l’intervista di Alessandra Giacomucci:

L’arcivescovo di Torino parla a InBlu2000: “Politica metta al primo posto la vita dei lavoratori”

 

Mons. Cesare Nosiglia arcivescovo di Torino 

Roma, 20 dicembre 2021. “Tragedie come queste sono la nostra vergogna perché qui non è una pandemia che arriva all’improvviso e non sappiamo bene da dove ci colpisce ma qui dipende da noi, dipende dalla nostra società”. Lo ha detto l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, in un’intervista a InBlu2000, la radio nazionale DAB della Conferenza episcopale italiana, commentando il crollo della gru a Torino in cui hanno perso la vita tre operai.
“Dobbiamo essere capaci come società civile, come politici e come legislatori – ha aggiunto mons. Nosiglia – di mettere la sicurezza al primo posto nella vita dei lavoratori, in ogni campo della loro attività”.
“Il mio cuore – ha sottolineato mons. Nosiglia a InBlu2000 – è molto e profondamente turbato di fronte a questi fratelli e alle loro famiglie che subiscono una tale imperdonabile e dolorosa situazione”.
“Questo doloroso evento della tragica morte di tre operai – ha proseguito l’arcivescovo di Torino – è uno dei tanti episodi purtroppo incresciosi che succedono in questo campo ormai frequenti sia nella nostra città che nel Paese. Per questo non possiamo e vogliamo più solo limitarci a deplorare le cause che pure ci sono e sono gravi che determinano simili avvenimenti e nemmeno io credo dobbiamo solo chiedere che si attivino le necessarie verifiche e controlli sul lavoro anche queste necessarie ma non esaustive. Bisogna che il problema sia affrontato da tutto il mondo del lavoro, dalla politica e sia ritenuto uno dei doveri primari indispensabili da prendere in considerazione in modo permanente”.
“In queste circostanze – ha concluso mons. Nosiglia a InBlu2000 – mi rendo conto di quanto la parola di conforto e di solidarietà pure necessaria è però molto secondaria rispetto alla tragedia della realtà con cui bisogna fare i conti. Per questo anche la nostra preghiera che ci sarà e sarà certamente anche molto importante è carica di dolore, è carica di tristezza, ma anche di profonda fede e speranza. Perché queste tragedie ci fanno riflettere e imparare qualcosa da ricordare e cioè che anche il dolore e la morte fanno parte della vita e la nostra sicurezza dipende anche da quanto siamo capaci di affrontare queste situazioni uscendone più forti e solidali. Io penso che il Natale ci porta questa speranza, questa sicurezza però resta una situazione difficile e faticosa che dobbiamo affrontare con impegno e grande disponibilità da parte di tutti”.