3 marzo 2022
Nuova giornata di negoziati tra Mosca e Kiev mentre le armi continuano a uccidere e distruggere. Una ferita questa guerra che segna la vita di milioni di persone costrette alla fuga, un nuovo popolo di profughi che sulla frontiera est dell’Europa si intreccia con chi fugge dall’Afghanistan, dalla Siria, dallo Yemen. Un’onda di dolore che ha messo in moto un grande movimento di preghiera e di condivisione. E ce n’è davvero bisogno come testimonia nella puntata di Chiesa e comunità di giovedì 3 marzo al microfono di Alessandra Giacomucci Mira Mìlavec della Caritas Spes Ucraina che nei primi giorni del conflitto è stata costretta a spostarsi da Kiev alla regione della Transcarpazia dove coordina gli aiuti e testimonia la speranza. La stessa speranza che anima don Maskym Ryabukha, responsabile della casa salesiana a Kiev che racconta l’impegno di vicinanza e di condivisione con chi in città vive la paura dell’assedio.
Una guerra che lacera anche la comunità credente. La chiesa ortodossa ucraina e quella russa nascono da una stessa radice, in Ucraina ci sono sacerdoti e fedeli che fanno riferimento al Patriarcato di Mosca. E cresce il numero di coloro che chiedono la condanna della guerra al Patriarca Kirill. Una complessità dentro cui affonda lo sguardo don Stefano Caprio, docente al Pontificio istituto orientale, autore su Asianews di “Mondo Russo”, impegnato alle 20.30 in un webinar promosso da proprio da Asianews ed Emi dedicato a questi temi.
E in chiusura la notizia del prossimo viaggio del Papa in due nazioni africane attraversate dal conflitto. La sala Stampa della Santa Sede ha infatti annunciato la presenza di Francesco in Congo e in Sud Sudan nel prossimo luglio, certamente con il desiderio di essere anche in quei contesti difficili pellegrino di pace.