Il fermato per l’omicidio di Sacko è parente di ex custode dell’area sequestrata

Buona la Prima 7 giugno ore 18.13

Soumayla Sacko

7 giugno 2018 – E’ stata una vendetta contro i continui furti ad aver armato la mano di Antonio Pontoriero, 43 anni, fermato dai carabinieri  e rinchiuso nel carcere di Vibo Valentia, con l’accusa di avere ucciso a colpi di fucile il 29enne Soumayla Sacko e ferito altri due connazionali, lo scorso 2 giugno,  nella ex fornace di località Tranquilla a San Calogero. Area sotto sequestro dal 2011 per interramento di rifiuti pericolosi. Vendetta motivata dalla  continua presenza di extracomunitari in quella che il presunto autore dell’omicidio riteneva fosse ancora una sua proprietà. L’indagato è parente di uno degli ex custodi dell’area sequestrata nella quale sono stati trovati metalli pesanti, finito a processo per l’inchiesta che ne scaturì nel 2007. La stessa persona finì a processo negli anni ’80 per associazione mafiosa – in quanto ritenuta vicina al clan Mancuso – ma venne assolta da ogni accusa. Se ne parla a Buona la Prima, il programma di InBlu radio in onda alle 18.13, condotto da Federica Margaritora, che intervista Michele Albanese, giornalista del Quotidiano del Sud.

Buona la Prima approfondisce le notizie del giorno e  apre con collegamenti con i desk dei principali quotidiani nazionali e locali: oggi per Il Corriere della Sera c’è Carlo Baroni, caporedattore centrale e, per La Gazzetta del Sud, Franco Cicero, vicedirettore.