Papa Francesco: l’anno prossimo intendo andare in Iraq. E denuncia l’ipocrisia dei Paesi che respingono i migranti e aprono i porti alle navi per vendere armi

10 giugno 2019

Il desiderio forte di Papa Francesco di recarsi in Iraq il prossimo anno ha aperto la puntata di Ecclesia di lunedì 10 giugno. Francesco lo ha detto ricevendo in udienza i partecipanti alla Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali ai quali ha ribadito che il grido dei poveri, delle vittime della guerra, giunge fino a Dio, denunciando l’ipocrisia dei paesi che chiudono le porte alle persone in fuga dalla violenza ma aprono i porti alle navi che permettono la vendita di armi per quelle stesse guerre. “A volte penso anche all’ira di Dio che si scatenerà contro i responsabili dei Paesi che parlano di pace e vendono le armi per fare queste guerre. Questa ipocrisia è un peccato”, ha detto il Papa che ha parlato dell’importanza di accompagnare anche da un punto di vista spirituale i migranti che transitano negli aeroporti ricevendo in udienza i partecipanti al seminario promosso dal Dicastero per lo sviluppo umano integrale e dedicato appunto ai cappellani aeroportuali. A raccontare ad Alessandra Giacomucci in studio l’incontro con il Papa e il servizio che viene chiesto a questi sacerdoti, don Fabrizio Martello, cappellano di Milano Linate.

Ieri la comunità Nuovi Orizzonti ha celebrato i 25 anni di presenza accanto ai giovani che attraversano le situazioni di disagio più difficili in tante parti del mondo. A loro il Papa si è rivolto con un videomessaggio, ma anche con una telefonata alla fine della celebrazione eucaristica di cui la fondatrice di Nuovi Orizzonti, Chiara Amirante ha raccontato intervenendo in Ecclesia.

Pagina conclusiva dedicata al Sudan. Nel Paese africano per il quale il Papa ha invitato ieri a pregare al termine del Regina Coeli, si alza il livello della violenza a fronte di una grave crisi politica. Ne ha parlato Antonella Napoli direttrice Focus on Africa e collaboratrice di Repubblica e altre testate, intervistata da Giorgia Bresciani.