Coronavirus, Monti: “Serve emissione coronabond. Non avere paura di fare patrimoniale”

PIAZZA INBLU

 

Ascolta l’intervista di Chiara Placenti:

L’ex premier a InBlu Radio: “Italia deve dare un segnale chiaro all’Europa. Nel 2011 nostro Paese si mise con le sue mani in crisi finanziaria, oggi non c’è stata alcuna negligenza e abbiamo fatto meglio di altri”

Roma, 25 marzo 2020. “Se uno dei grandi Paesi d’Europa va in difficoltà sono drammi per tutti. La prospettiva di accettare un’emissione comune di titoli per la salute europea o coronabond è nell’interesse di tutti”. Lo ha detto l’ex premier, Mario Monti, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.
“Bisognerebbe aiutare e spingere i Paesi del Nord Europa – ha aggiunto Monti – a capire come sono cambiate le convenienze anche per loro stessi. Deve esserci da parte dei governi degli altri Paesi europei uno sforzo e far capire loro che questa volta non c’è niente di colpevole o negligente che sia stata fatto dall’Italia mentre quando era toccato a me nel 2011 l’Italia si era messa con le sue mani, con il governo precedente, nella situazione di crisi finanziaria. Questa volta l’Italia ha fatto prima e forse meglio degli altri”.
L’ex premier Monti ai microfoni di InBlu Radio ha inoltre sottolineato che l’Italia dovrebbe dare un segnale chiaro all’Europa con provvedimenti che vanno verso il no condoni, giro di vite sull’evasione e non avere paura del termine patrimoniale: “Noi in quell’epoca di emergenza finanziaria, non pandemica, perché le casse del nostro Stato ne avevamo disperato bisogno abbiamo prima di tutto agito così: in quei 13 mesi non abbiamo fatto neanche un condono, abbiamo inasprito la tassazione e le modalità contro l’evasione e abbiamo dovuto fare una patrimoniale sulle prime case. Per una questione di equità non mi sentivo di gravare pesantemente sui pensionati se non avessimo fatto qualcosa a carico anche dei più abbienti”.