Il territorio parla
Toscana: controlli Arpat su rifiuti speciali illeciti; Calabria: campagna vaccinale non decolla; Brescia: sotto sequestro la Caffaro per inquinamento

27 aprile 2021

Il primo collegamento è con Giovanni Ciappelli, di Radio Toscana. E’ scattata l’attività di controllo e campionamento in quattro province della Toscana da parte di Arpat per rilevare eventuali presenze di rifiuti speciali illecitamente smaltiti in cantieri anche di opere pubbliche. Misura presa dopo i riscontri dell’inchiesta della Dda di Firenze dei giorni scorsi sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana. Le parole di Monia Monni, assessore regionale all’ambiente
“Toscana, Rinascimento senza fine”: è il claim scelto per la campagna di promozione turistica per l’estate 2021 della Toscana. Un’estate che ci si augura possa segnare la ripartenza del settore non solo nelle città d’arte della regione ma anche nei borghi storici e sulla costa. Le parole di Francesco Palumbo, direttore Toscana Promozione Turistica.

Il secondo collegamento è con Michela Curcio, di radio Jobel, Cosenza, e con Maurizio Simone, presidente FAND Calabria (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili). In Calabria la campagna vaccinale anti-Covid procede tra alti e bassi. In Regione aumentano sia il numero di inoculazioni giornaliere che la percentuale di somministrazioni effettuate, percentuale che adesso si attesta stabilmente intorno all’80% di dosi consegnate. Inoltre, nel weekend tra il 24 e il 25 aprile, in tutte le province si è organizzato un vax-day che ha portato a immunizzare oltre 34mila persone, inclusi i primi over 60, per i quali è possibile prenotarsi sulla piattaforma di Poste Italiane. Si tratta di un numero di persone vaccinate che è stato definito “ragguardevole e straordinario” dal presidente facente funzioni Nino Spirlì. Ma ci sono territori in cui la campagna di somministrazione del siero anti-Covid procede a rilento: a Rogliano ci sono stati disguidi durante i vax-day per problemi di prenotazione all’appuntamento. E poi ci sono le categorie rimaste indietro: in una lettera indirizzata al Governo nazionale, il FAND Calabria, la FISH Calabria, la Consulta Regionale delle Autonomie Locali, il Forum Terzo Settore regionale, e il Coordinamento Garanti Regione Calabria denunciano disattenzioni per la somministrazione di vaccini anti-Covid alle persone fragili e con disabilità, tra piattaforme di prenotazione non correttamente strutturate e appuntamenti disponibili in hub molto distanti dal Comune di residenza.

Il terzo collegamento è con Stefania Brunelli, di radio ECZ, Brescia. La Caffaro ha inquinato e continua ad inquinare tanto che il 9 febbraio di quest’anno, dopo che i monitoraggi dell’ARPA hanno rilevato un innalzamento (notevole) dei valori di cromo e mercurio nella falda acquifera, lo stabilimento è stato posto sotto sequestro. Di fatto la Caffaro Brescia srl non avrebbe ottemperato agli impegni assunti in precedenza; impegni che prevedevano una corretta manutenzione degli strumenti creati per evitare la propagazione della contaminazione in attesa della bonifica. Insieme ai sigilli sono state emanate misure interdittive per tre alti dirigenti della Caffaro, oltre alla nomina di un custode giudiziario dell’azienda. Il “Caso Caffaro” scoppia nell’agosto 2001 con l’inchiesta in prima pagina su “La Repubblica” partita dai dati contenuti nella corposa ricerca condotta dal bresciano Marino Ruzzenenti. Lo stesso che poi per anni, insieme ad altri, sarà in prima linea nel tentativo di sollecitare l’intervento delle autorità e l’interesse dell’opinione pubblica sulla pericolosità della situazione (è anche autore del volume ”Il caso Caffaro un disastro ambientale annunciato”). Nel 2015 è tra i promotori del Tavolo Basta Veleni che dal 2016 raccoglie in un coordinamento tutte le associazioni ed i comitati ambientalisti della provincia di Brescia. Le parole di Marino Ruzzenenti.