Il Papa incontra un altro gruppo di vittime di abusi del Cile. E in Italia si prega per la situazione politica e istituzionale

Ecclesia

Ieri la pubblicazione della lettera del Papa a tutto il popolo di Dio che è in Cile sul sito della Conferenza episcopale cilena. Oggi l’arrivo in Vaticano di un nuovo gruppo di vittime che fino a domenica avranno una serie di colloqui con Francesco. Si tratta di cinque preti che hanno subito abusi di potere, di coscienza e sessuali. Insieme a loro anche due sacerdoti che li hanno accompagnati nel loro percorso giuridico e spirituale e due laici. E poi l’annuncio della nuova missione di monsignor Charles Scicluna e di monsignor Jordi Bartimeu nella diocesi di Osorno, di cui è titolare monsignor Barros accusato di aver coperto gli abusi dell’ormai ex sacerdote Fernando Karadima: di tutto questo si è parlato nella prima pagina di Ecclesia di venerdì 1 giugno. A commentare il cammino che il Papa sta facendo con la Chiesa che è in Cile, il giornalista cileno Luis Badilla, direttore de il Sismografo, blog di notizie sulla vita della Chiesa e del Vaticano.

A fronte della complessa situazione che l’Italia ha vissuto in questi mesi dopo il voto del 4 marzo e in particolare in questi ultimi giorni, è sorta in diverse diocesi l’esigenza di pregare per il Paese. Lo faranno a Torino, a Bologna e ad Adria-Rovigo nelle celebrazioni eucaristiche di sabato e domenica, solennità del Corpus Domini. Anche i vescovi del Triveneto hanno voluto offrire un contributo di riflessione sull’attuale momento. Da Facebook è partita la proposta di don Salvatore Miscio, parroco a Manfredonia, che ha lanciato l’idea di un triduo in preparazione alla Festa della Repubblica con la celebrazione dell’Eucaristia e poi un momento di confronto tra quanti fossero interessati. Una iniziativa che ha riscosso interesse crescente tanto che si pensa di dare un seguito a questo percorso. Lo racconta in diretta lo stesso don Salvatore.

La pagina conclusiva di Ecclesia è stata dedicata alla messa a Casa Santa Marta dove il Papa ha proposto una riflessione, a partire dalla prima lettura proposta nella liturgia, un brano della lettera di San Pietro, sulla persecuzione ai cristiani e ad ogni uomo e donna, alla dignità della persona, attraverso colonizzazioni culturali, guerre, fame. Persecuzioni che, dice il Papa, sono opera del diavolo, “del padre di ogni persecuzione non tollera che siano immagine e somiglianza di Dio”.