Chiesa e comunità
Papa Francesco: un augurio di pace

17 dicembre 2022

Oggi Papa Francesco compie 86 anni. A lui sono arrivati da tutto il mondo gli auguri non solo dalle chiese o da autorità religiose, ma anche da quelle civili a dire la centralità del magistero del Pontefice in particolare in questo tempo guardando alla guerra e al desiderio di pace. E proprio a questo fa riferimento la presidenza della Cei nei suoi auguri a Francesco: “Abbiamo ancora negli occhi – si legge nel testo augurale – le immagini del Suo viso solcato dalle lacrime, mentre si rivolge alla Vergine Maria, nella Solennità dell’Immacolata Concezione, in piazza di Spagna. Padre Santo, piangiamo con Lei, certi che il Signore che viene consolerà il suo popolo e fascerà le sue ferite”. Alla guerra e al desiderio di pace è dedicata la prima pagina di Chiesa e comunità di sabato 17 dicembre dando voce a Massimo Valpiana, Mao Valpiana come tutti lo conoscono, presidente del Movimento non violento che era nei giorni scorsi a Roma per un incontro nei 50 anni della legge sull’obiezione di coscienza e sul servizio civile in Italia, mentre oggi è a Mestre per parlare dell’esperienza dell’obiezione di coscienza in Ucraina e in Russia.
Strade di pace sono anche quelle costruite dai giovani che daranno vita al Consiglio dei giovani del Mediterraneo, un percorso che è frutto dell’incontro “Mediterraneo frontiera di pace” che ha fatto tappa quest’anno a Firenze. E proprio a Firenze oggi viene presentata questa realtà di giovani che si ritrovano per dare futuro al desiderio di pace. Come i giovani a Kyiv nella capitale ucraina che si ritrovano nella casa salesiana. Una presenza quella dell’oratorio che ha tenacemente tenuta accesa la speranza e che ora ha bisogno di aiuto come spiega ad Alessandra Giacomucci in studio Marcella Mantovani, coordinatrice dell’ufficio progetti dei salesiani.
Importante questa condivisione della speranza come importante parlare di alcuni contesti dove la testimonianza della giustizia chiede di pagare un prezzo alto. Come in Nicaragua. Monsignor Álvarez Lagos, vescovo della diocesi di Matagalpa, da agosto è stato impedito di uscire dalla propria abitazione. Ora è ufficialmente accusato di cospirazione ed è il primo vescovo a essere arrestato e incriminato da quando il presidente Daniel Ortega è tornato al potere nel 2007. A parlarne Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire e grande esperta di America Latina.