Buona la prima – Con il vostro irridente silenzio – Le lettere e il memoriale di Aldo Moro dalla prigionia, nell’interpretazione di Fabrizio Gifuni

17 Febbraio 2020

Aldo Moro durante la prigionia parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta: scrive lettere, si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di partito, ai rappresentanti delle istituzioni; annota brevi disposizioni testamentarie. E insieme compone un lungo testo politico, storico, personale – il cosiddetto memoriale – partendo dalle domande poste dai suoi carcerieri delle Br. Le lettere e il memoriale sono le ultime parole di Moro, l’insieme delle carte scritte nei 55 giorni della sua prigionia, dal 16 marzo 1978, giorno del suo rapimento in via Fani, al 9 maggio successivo, quando il suo corpo venne fatto ritrovare nel bagagliaio di una Renault 4 a via Caetani. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. Moro non è Moro, veniva detto. La stampa, in modo quasi unanime, insisteva nello sconfessare le sue parole. A distanza di quarant’anni il destino di queste carte non è molto cambiato. Poche persone le hanno davvero lette, molti hanno scelto di dimenticarle. Fabrizio Gifuni le porta in teatro, da domani a domenica al Vascello, a Roma. Focus con l’attore e regista di ‘Con il vostro irridente silenzio’. È il tema della puntata di Buona la prima, condotto da Federica Margaritora, in onda dal lunedì al venerdì alle 18.13. Il programma, che approfondisce le notizie del giorno, apre con i desk dei principali quotidiani nazionali e locali: oggi la prima pagina di Avvenire con Francesco Ognibene, caporedattore centrale e le notizie in primo piano del TG2000 (edizioni 18.30 e 20.30) con Saverio Simonelli, vicecaporedattore.