Chiesa e comunità
Centro Astalli: basta morti alle porte dell’Europa. E in Calabria l’impegno per la legalità nel servizio ai migranti

21 gennaio 2021 Si svuotino i campi di detenzione in Libia, si porti aiuto alle persone migranti che rischiano la vita tra la neve in Bosnia, si renda rispettosa dei diritti l’accoglienza nelle isole greche: l’appello del Centro Astalli, il servizio dei gesuiti per i rifugiati, risuona forte all’indomani della tragedia che ha visto morire in mare almeno 43 persone che cercavano in Europa vita e futuro. A parlarne nella prima pagina di Chiesa e comunità di giovedì 21 gennaio, Donatella Parisi portavoce del Centro Astalli con Alessandra Giacomucci in studio.
Microfoni aperti nella seconda parte sulla Calabria. Lunedì la notizia dell’operazione contro la ‘ndrangheta della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha fatto scattare le manette ai polsi di 49 persone tra cui il sindaco. Nella cittadina calabrese da oltre un anno e mezzo opera il progetto della Federazione delle chiese evangeliche in Italia Mediterranean hope. A raccontare lo sconcerto e la preoccupazione, il coordinatore del programma migranti e rifugiati Paolo Naso che rinnova l’impegno, reso concreto da diversi progetti e da una decisa azione anche culturale, a operare per promuovere la legalità. Impegno analogo a quello di don Giacomo Panizza, da 43 anni in Calabria e fondatore della comunità “Progetto sud” a Lamezia Terme che riflette anche sull’applicazione della legge per l’utilizzo sociale dei beni sottratti alla criminalità organizzata.