Il territorio parla
Firenze: nasce ‘L’abito sospeso’; Como: aperta la nuova mensa della Caritas; Agrigento, Livatino: il ricordo di mons. Ferraro

11 maggio 2021

Il primo collegamento de Il territorio parla è con Leonardo Canestrelli, di radio Toscana. Sono stati celebrati ieri ad Agliana, in provincia di Pistoia i funerali di Luana D’Orazio, l’operaia 22enne morta in un incidente in una azienda tessile di Oste di Montemurlo, vicino Prato. Durante l’omelia il vescovo di Pistoia, mons. Fausto Tardelli, ha lanciato un duro monito sulla situazione del mondo del lavoro. Le sue parole. A Firenze nasce “L’abito sospeso”, iniziativa promossa dall’impresa sociale Flo Concept che oltre ad impiegare persone a rischio esclusione lavorativa ha deciso di consentire a tutti di donare un abito da bambini per le famiglie che vivono situazioni di particolare fragilità sociale. Le parole di Elisabetta Renzoni, presidente Flo Concept.

Il secondo collegamento è con Enrica Lattanzi, Radio Mater e Il Settimanale di Como. Si è conclusa la prima parte dei lavori di Casa Nazareth, la nuova casa della carità della Caritas di Como. Da domenica è già operativa la mensa, per la distribuzione di centinaia di pasti ai bisognosi della città, pranzo e cena. Corsa al vaccino. In Lombardia da ieri si possono vaccinare i 50enni: anche a Como e provincia c’è stato l’assalto alla prenotazione. Fino a oggi solo lo 0,5% dei vaccinandi ha rinunciato ad AstraZeneca. Altra caratteristica: nel comasco c’è una vera e propria corsa al sierologico per il greenpass in vista della stagione estiva. Visita parenti nelle RSA: c’è il via libera ma le strutture ancora non si fidano e così ancora tutto bloccato. A Como ci sono stati molti morti in RSA. Una, addirittura, dovrà chiudere perché gli ospiti sono dimezzati e la struttura non è più sostenibile. I parenti degli ospiti hanno chiesto un incontro al Prefetto.

Il terzo collegamento è con Giuseppe Cuva, Radio 3m Mistretta. Domenica presso la cattedrale di Agrigento si è svolta la cerimonia di beatificazione di Rosario Angelo Livatino, “il giudice ragazzino” che il 21 settembre 1990 è stato ucciso dalla mafia nella statale tra Agrigento e Canicattì mentre si recava a lavoro, senza scorta. Mons. Carmelo Ferraro, che oggi vive a Tindari, all’epoca era vescovo di Agrigento e fu presente all’incontro tra Giovanni Paolo II e i genitori di Livatino. Le sue parole. E ricorda bene anche il famoso anatema contro la mafia pronunciato poco dopo quel colloquio nella Valle dei Templi da Papa Wojtila il 9 maggio del 1993.